ASCOM VITTORIO VENETO
Immagine news BOLLETTE LUCE - ATTENZIONE AI CONGUAGLI PLURIENNALI
BOLLETTE LUCE - ATTENZIONE AI CONGUAGLI PLURIENNALI

Dopo due anni c’è la prescrizione, ma bisogna farla valere.

Da marzo di quest’anno, in caso di maxi conguagli pluriennali sulla bolletta della luce, i consumatori hanno diritto a pagare solo gli ultimi 24 mesi. La prescrizione a due anni è stata prevista dalla legge di Bilancio 2018 (prima era a cinque) e rappresenta un bel passo in avanti per evitare di ritrovarsi a pagare somme stratosferiche tutte insieme. Somme a cui spesso ci si arriva proprio a causa dei ritardi del distributore: ritardate letture, blocco di fatturazioni, contatori rotti, rettifiche del dato di misura precedentemente fornito dal distributore e via dicendo.

Il problema è che la gran parte dei consumatori non è al corrente di questo nuovo diritto e delle modalità per esercitarlo. E, giocando su questo, capita che gli operatori continuino a richiedere conguagli che datano a periodi superiori al biennio. Così l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) ha inviato una nota ai venditori di energia elettrica in cui impone di informare il consumatore, insieme all’emissione della bolletta, del fatto che non si possono richiedere conguagli per consumi stimati che risalgono a più di due anni indietro.

Tuttavia contestare un’eventuale bolletta oltre i due anni non è immediato. La prescrizione non è automatica.

Qualora il consumatore si veda addebitare in bolletta un conguaglio ultrabiennale, deve comunque seguire una procedura per contestare la fattura. Innanzitutto bisogna inviare un reclamo scritto al proprio operatore attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno. La risposta dovrà arrivare entro 50 giorni.

Se si supera questo termine si andrà in conciliazione online. A questo punto o il problema si risolve attraverso la conciliazione online, quindi attraverso la risoluzione stragiudiziale presso l’Autorità dell’energia, passaggio obbligatorio prima di adire le vie giudiziarie, oppure se non si raggiunge l’accordo o non si è soddisfatti di quello raggiunto, si andrà davanti al Giudice di Pace, che però ha un costo e tempi ben più lunghi.